Valerina's creek
vivo sognando o sogno di vivere?
26 marzo 2006
cat people
ieri notte in terza setata su raiuno è andato in onda un film per il ciclo Appuntamento al cinema: "il bacio della pantera".
subito ho pensato, caspita lo so a memoria... e ho cambiato canale, ma visto che le alternative in pratica non offrivano niente di interessante, dopo un po' di zapping sono tornata sulla rai e vedendo che la pellicola era in bianco e nero, un po' perplessa mi sono fermata così ho scoperto che il film che conoscevo io era il remake di quest'altro!

è un film del 1942 molto ben fatto
ma la cosa che mi ha fatto pensare di più non è la storia in sè, ma piùttosto lo svilutto degli intrecci sentimentali tra i personaggi.
lui incontra lei bella e misteriosa, si vedono due volte, si dichiarno amore appassionato e in un batter d'occhio sono sposati, però lei per mesi non gli si cncede perchè ha paura della maledizione che grava sulla sua gente e lui le concede tutto il tempo di cui ha bisogno...
Allora mi chiedo: visto che in fondo i film sono la rappresentazione del modus vivendi del tempo in cui vengono girati, il fatto che i sentimanti fossero così semplici (mi piaci -> ti amo) era solo dovuta a un'esigenza narrativa oppure prima era davvero più facile innamorarsi, mettersi in gioco e risolvere i problemi?
sempre nel film il protagonista dice che fino a quel momento la vita per lui è stata molto semplice, non ha incontrato nessuna sorta di problemi nè al college nè nella vita lavorativa, per cui ora non sa come comportarsi nell'affrontare la nuova vita coniugale...
insomma per una persona sui 30 anni era davvero possibile vivere una vita serena senza incontrare un benchè minimo ostacolo? insomma durante la scuola si pensava solo a studiare, senza lasciarsi coinvolgere dalle turbe adolescenziali? com'è possible che oggi sia tutto così complicato che anche soltanto conoscere una persona diventa un'impresa?
Insomma i protagonisti si incontrano allo zoo scambiano qualche parola, lei lo invita a casa a perndere un the e restano a chiacchierare amabilmente tutto il pomeriggio.
Oggi se qualcuno prova l'abbordaggio in un qualsiasi posto all'aperto in pieno giorno comunque viene guardato con sospetto e se la ragazza gli concede di scambiare quattro parole è già un miracolo, ma sicuramente se se lo portasse a casa il pensiero dell'uomo non sarebbe certo quello di prendersi un the e parlare del tempo (e probabilmente neanche quello della donna!)!
Poi magari il mio ragionamento è contorto e fondato solo sulla mia esperienza, ma quando si porta a casa un ragazzo, questo si sente autorizzato a passare oltre, si può dire che è quasi come invitare un vampiro ad entrare...
vabbè cmq tornado al film ho scoperto che esiste anche un seguito "The Curse of the Cat People " del '44, chissà se lo faranno sabato prossimo!

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posted by Valia @ 11:23 AM  
2 Comments:
  • At 4/09/2006 08:13:00 PM, Blogger Christian said…

    Ciao!
    Il seguito (The curse of the cat people) in italiano si chiama "Il giardino delle streghe" ed è molto bello! Ha un'atmosfera sognante, onirica, che ti fa chiedere se si tratti davvero di un horror oppure di una storia "normale" che sembra strana e fantastica solo perché filtrata dall'immaginazione e dalle paure della protagonista (o dello spettatore!). A dire il vero, poi, non è nemmeno molto legato al primo film e può essere visto anche come una pellicola a se stante.
    Quanto ai comportamenti delle persone di allora e di oggi, io sono convinto che non siano affatto cambiati, ma che, come in tutte le epoche, dipendano dall'indole dei singoli individui: anche oggi ci sono persone che non pretendono di più di quello che l'altro gli concede. E anche oggi due persone possono incontrarsi, conoscersi, parlare o frequentarsi senza il bisogno o la necessità di "saltare le tappe".

     
  • At 4/11/2006 09:00:00 AM, Blogger Valia said…

    grazie mille per le informazioni!
    spero di riuscire a recuperare il film perchè mi piacerebbe molto vederlo!

    spero di incontrare anch'io un giorno persone che siano interessate a conoscermi, "parlare o frequentarsi senza il bisogno o la necessità di "saltare le tappe"" ^^'

     
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